martedì, ottobre 10, 2006

Un coordinatore integrale

La Margherita ed il Trentino meritano un coordinatore a tempo pieno

Sin da quando ho espresso il mio impegno per la Margherita ed il suo coordinamento ho sottolineato l’importanza e la necessità di 3 punti, ognuno in relazione e conseguente all’altro:
Partecipazione • Dicontinuità • Dedizione

Sono i punti alla base del mio impegno sin dall’inizio e sui quali ogni giorno sempre di più ricevo manifestazioni di sostegno e condivisione.

Condivisione che, con sincero piacere, rilevo inizia a provenire anche dalla vecchia gestione con Giorgio Lunelli e Mauro Betta, i quali hanno deciso di cogliere quanto ho detto sin dai primi giorni di questa serie d’incontri in merito all'esigenza di accrescere la partecipazione e la trasparenza interna alla Margherita.
Non può che farmi piacere come i concetti esposti nella mia tesi congressuale siano divenuti patrimonio comune negli interventi pubblici di questi giorni.

Come sempre accade però le fotocopie sono meno complete degli originali; nel 2008, la realtà di un sistema politico proporzionale con premio di maggioranza e la lealtà che richiede il rapporto con gli alleati per il governo dell'Autonomia induce a riflettere sugli elementi di complessità che avrà la selezione delle candidature, la quale dovrà rispondere anche alle esigenze di equilibrio e di rappresentanza democratica dei territori, per evitare il rischio di pericolose distorsioni: un ragionamento efficace deve valutare tutti questi aspetti.

La partecipazione, primo punto, non si esaurisce al momento del voto.
Né si può richiedere solamente in prossimità dei momenti elettorali.
Le persone vanno ascoltate e coinvolte in ogni momento, come lo era nello spirito originario della Margherita.
Le primarie sono uno strumento importante di partecipazione, ma non l’unico, né il principale e non rappresentano la ricetta per tutti i mali.
Da sole non rispondono alla richiesta di partecipazione, che significa invece ascolto e discussione nella fase che precede le decisioni.

Da qui il secondo punto, la discontinuità rispetto al passato: costruiamo dunque una Margherita capace di ascoltare gli iscritti e più aperta a tutta la società civile, alle donne e ai giovani.

Il terzo punto, che ritengo essenziale nella mia candidatura a coordinatore, è la dedizione.
Oggi, più che mai, per gestire la Margherita, occorre una guida super partes ed imparziale. Immaginare un coordinatore che gestisca la selezione delle candidature, o magari le elezioni primarie ed allo stesso tempo sia parte in causa per la propria candidatura riesce difficile. Sarebbe un’incongruenza con l’obiettività del ruolo.
Un conflitto d’interessi evidente.

Il nuovo coordinatore dovrà riavvicinare la Margherita alla gente, alle sue necessità ed alle sue esigenze. Per consentire questa partecipazione integrale anche il ruolo del coordinatore dovrà necessariamente essere integrale: l’impegno a tempo pieno non lascerà spazio per altri ruoli, quali ad esempio quelli all’interno del Consiglio Provinciale.

Ecco quindi che nel 2008 il coordinatore della Margherita dovrà proporsi come arbitro e non come giocatore: solo così la Margherita potrà gestire con serenità tale fase ed ottenere quei risultati che solo la vicinanza ai problemi concreti e sentiti dalle persone può consentire.

Luca Zeni

Ps: Un ultimo auspicio: che, espressione di tutti e tre i punti sopra citati, il prossimo parlamentino della Margherita veda aumentata la partecipazione femminile, in discontinuità con il passato, e nella dedizione al 50% (e anche qualcosina in più…) della società.

9 Comments:

At 8:53 AM, Anonymous Anonimo said...

[…]Oggi, più che mai, per gestire la Margherita, occorre una guida super partes ed imparziale. Immaginare un coordinatore che gestisca la selezione delle candidature, o magari le elezioni primarie ed allo stesso tempo sia parte in causa per la propria candidatura riesce difficile. Sarebbe un’incongruenza con l’obiettività del ruolo.
Un conflitto d’interessi evidente[…]
Magari, proprio perché direttamente implicato, un Consigliere Provinciale riuscirebbe ad affrontare con maggiore responsabilità scelte cardini per la politica trentina quali la stesura della lista per le prossime provinciali.
Del resto, anche a livello nazionale un coordinatore (segretario di partito) può tranquillamente fare il parlamentare e nessuno pone problemi di incompatibilità.
Si riesce addirittura a vincere le elezioni con segretari - parlamentari…
E poi un Consigliere è ben pagato per fare un lavoro a caratura politica (non è un assessore che deve anche amministrare) lavoro che ben si sposerebbe con quello di Coordinatore.
Guardiamo i contenuti!

 
At 5:04 PM, Anonymous Anonimo said...

Dario ha detto: “Da qui, io credo, il concetto democratico che vuole una separazione dei "poteri": chi decide i nostri rappresentanti dovrebbe essere il più possibile slegato da una partecipazione attiva nelle cariche ricoperte dai rappresentanti stessi”.
A questo punto bisognerebbe capire su quali basi si fonda ed a quale caso è applicabile quel concetto democratico di cui sopra! Per fare questo una qualsiasi enciclopedia anche non politica ci viene in aiuto:
La separazione dei poteri, per come è stata descritta da Montesquieu, è uno dei principi fondamentali delle democrazie moderne. Essa consiste nella separazione dei tre poteri che costituiscono lo Stato:
• Il potere legislativo (di redigere ed approvare le leggi) (Parlamento)
• Il potere esecutivo (di far rispettare le leggi) (Governo)
• Il potere giudiziario (di giudicare chi viola la legge) (Magistratura)
Va bene che la filosofia politica rappresenti per chiunque quanto di più soggettivo possibile ma applicare questo concetto di matrice francese al caso coordinatore provinciale della margherita…. Boh. Mi sembra un po’ una forzatura.
Comunque guardiamo i contenuti!

 
At 6:16 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono d’accordo con Dario. Personalmente –in prospettiva 2008- ho alcuni dubbi sull’opportunità che il ruolo di Coordinatore venga ricoperto da qualcuno che sia anche candidato. Sia perché nel momento della composizione delle liste potrebbe apparire come “avvantaggiato” cosa che a mio avviso produrrebbe fastidiose tensioni e presterebbe il fianco a prevedibili strumentalizzazioni. Sia perché credo sia chiaro ai più, che la campagna elettorale (soprattutto quella per le provinciali) va pensata e portata avanti quanto menosu due fronti, il primo è quello del partito, il secondo quello dei candidati. Mi risulta difficile credere che una persona sia in grado di gestire contemporaneamente la campagna elettorale per il partito e quella per se stesso.
Anonimo tu giustamente sottolinei però che Si riesce addirittura a vincere le elezioni con segretari - parlamentari… spero solo che tu non faccia riferimento alle scorse elezioni politiche per il semplice fatto che nel 2008 non voteremo con sistema proporzionale. Betta è riuscito a gestire l’ultima campagna elettorale da candidato perché in realtà con il sistema elettorale proporzionale quello che conta all’90% per cento è “la campagna elettorale della lista”. Infatti ha candidato per la Camera e non per il Senato dove i nostri senatori sono stati eletti in collegi uninominali

Federico

 
At 10:02 AM, Anonymous Anonimo said...

Non chiedetemi quello che possiamo fare per voi, chiedetemi piuttosto quello che voi potete fare per il vostro paese. JFK
Perché questo?
Perché qualcuno ieri ha sollevato la questione legata alla partecipazione! Troppe voci si sono levate per lamentare un mancato ascolto della base da parte dei vertici della margherita ma io mi chiedo:
Quando parlamentini di zona formati da 50 o 60 persone si ritrovano ed all’appello sono in 5 o 6 di chi è la colpa?
Di chi è la colpa di questo snobismo, di questa carenza di impegno, di questa latitanza?
Solo del fatto che i suddetti non si sentono ascoltati o c’è qualcosa di più dietro? Mah…
Siamo proprio sicuri di avere sempre valorizzato i volenterosi che hanno messo a disposizione le loro energie ed hanno intenzione di spendersi per il partito? Mah…
In questo senso un esame di coscienza che parta dalla base e che li vi si fermi un attimino non guasterebbe.

E poi, ieri a Levico, Lunelli ha detto che questa legge elettorale è una porcata, una porcata perché poche persone hanno deciso l’intera composizione del parlamento… Ha ragione Lunelli ma secondo me non occorre andare tanto lontano, perché anche per il parlamentino si è fatto e si fa lo stesso. Candidature blindate! Questo è lo spirito e si badi bene, questo è lo spirito DELLA BASE!!!!! Non dei vertici!!!!! Presentarsi senza presentarsi, candidarsi senza parlare di se, essere eletti per default! Gente che non si preoccupa neanche di chiedere il consenso alla base perché tanto è gia praticamente eletta.

Questo è lo spirito di rinnovamento.

Questo è lo spirito della base, non dei vertici!

 
At 10:18 AM, Anonymous Anonimo said...

trovo l'ultimo commento un po' contradditorio, se è vero che anche per il parlamentino ci sono candidature blindate, vuol dire che a blindarle sono i vertici altrimenti -se fosse come tu sostieni la base- si tratterebbe di condivisione

 
At 11:30 AM, Anonymous Anonimo said...

Probabilmente non mi sono spiegato bene:
Levico ha eletto il suo rappresentante in seno all’Assemblea degli aderenti (non parlamentino o coordinamento). Lodevole.
Fin qui tutto ok ma dalle altre parti, a quanto ho capito, si sono arrangiati al contrario designandolo all’interno di coordinamento o parlamentino locali!
Non credo ad esempio che il rappresentante di Pergine (per citarne uno a caso) sia espressione di TUTTI gli iscritti di Pergine!
Credo inoltre che concorderete nel considerare coordinamento e parlamentino al massimo dirigenza ma sicuramente NON VERTICE!!!

Comunque sia questo modus operandi, a mio avviso, è ben distante da qualsiasi logica di partecipazione!!!

Spero di avere fugato eventuali dubbi.

 
At 11:01 AM, Anonymous Anonimo said...

Mi fa piacere notare che nonostante sia stato poco pubblicizzato (sulla stampa non è mai uscito), il blog inizi a funzionare. Infatti non necessariamente gli interventi devono essere domande al sottoscritto, bensì spunti di riflessione per una discussione a più voci.
Vorrei svolgere alcune brevi considerazioni su quanto scritto:
- Tullio solleva il problema tra valli e città. È innegabile che nelle valli qualcosa non ha funzionato alle recenti elezioni politiche e al referendum, il centrosinistra ha perso consenso in maniera eclatante. Perché? Non credo che questo sia imputabile all’amministrazione.
Negli ultimi anni, con al governo l’Intesa e la Margherita, che di questa coalizione è il fulcro, il Trentino è ripartito, con risultati eccezionali, in un contesto internazionale non è facile. Sono state varate riforme che si attendevano da decenni, si è investito in infrastrutture, si sono rilanciate le valli. Di questa grande azione di governo tutti noi dobbiamo essere orgogliosi. Ma può bastare un’amministrazione efficiente, o serve anche una politica capace di supportarla, affiancarla, guidarla?
Credo che il motivo principale della difficoltà della Margherita e di tutto il centrosinistra nelle valli, sia stato principalmente l’assenza di un partito davvero radicato sul territorio, capace di promuovere la crescita culturale, valoriale, politica delle comunità, capace di far condividere un progetto politico. Questa è una delle principali sfide da vincere: più partito, radicamento sul territorio, partecipazione permanente degli iscritti, apertura alla c.d. società civile.
- Conflitto d’interessi. Interessanti le considerazioni di Dario e dell’anonimo sull’opportunità che il coordinatore della Margherita possa essere o meno anche consigliere provinciale, anche se a dire il vero non ho mai sollevato direttamente questo tema.
Se vogliamo realizzare quella macchina a trazione integrale di cui ho parlato, la separazione tra amministrazione e politica è un passo centrale; nel caso specifico credo che il taglio che il coordinatore dovrebbe dare al partito dovrebbe essere più politico e meno amministrativo. Serve un coordinatore che si impegni in maniera “integrale” per la Margherita, la coalizione, il Trentino.
Ma la considerazione che avevo fatto era un’altra, come ha rilevato Federico. Io non ho parlato dei miei avversari, ma ho svolto delle riflessioni generali sulla figura del coordinatore, sulle caratteristiche che dovrebbe avere. In tutte le tesi c’è un richiamo all’etica, al senso di responsabilità, alla generosità. Nei prossimi anni ci attendono sfide importanti, e per questo servirà “un coordinatore integrale per un impegno integrale”, libero da altri condizionamenti. Credo sia innegabile che sarebbe un segnale importante di coerenza e correttezza se il nuovo coordinatore si occupasse delle sfide che aspettano la Margherita e il Trentino senza pensare alla propria candidatura (anche perché gestire la formazione di una lista dove si è parte in causa è un evidente conflitto d’interesse); è una questione di buonsenso, un segnale di generosità, per far capire che la politica non è solo sovrapposizione di cariche, ma rispetto dei ruoli e degli impegni assunti.
- Sulla composizione del parlamentino. Tutto il centrosinistra ha sempre fortemente criticato la legge elettorale che con una forzatura profondamente sbagliata il precedente governo ha varato, e a definirla una “porcata” fu Calderoni.
Eccessivo però paragonarla al metodo di composizione del parlamentino provinciale, anche se il problema sollevato dall’anonimo è reale, e probabilmente qualche correttivo nello statuto della Margherita dovrà essere inserito.
Esiste un meccanismo per cui ogni zona elegge alcuni delegati per il Parlamentino provinciale, ma la prassi vuole che vi siano degli accordi tra i diversi comuni per garantire la rappresentatività territoriale. Questo però può portare a distorsioni, perché “blinda” le candidature. Inoltre, come mostrano le assemblee svolte sino ad ora, non favorisce la presenza delle donne e dei giovani.
Su questo però incide molto l’autonomia delle zone; la soluzione migliore sarebbe che ogni comune, al quale spetta in base a questo accordo un membro, convocasse tutti gli iscritti per decidere il nome.
Ciao LUCA

 
At 12:52 PM, Anonymous Anonimo said...

Credo che Luca, nell’affrontare la questione della composizione del parlamentino, sia stato più che obiettivo.
Spero quindi che nel caso di un auspicato happy end contribuisca a manutenzionarne il meccanismo elettorale, che forse non sarà una porcata, ma neanche il massimo in fatto di collegialità.

 
At 3:58 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono molto d'accordo quando si parla di coordinatore super partes e a tempo pieno. Già nel passato abbiamo sofferto l'assenza forzata della nostra guida, costretta a fare da spola fra Roma e Trento, obbligando chi ne aveva la necessità a cercare mezzo secondo di disponibilità tra le pieghe degli impegni il lunedì o il venerdì.
Sulla questione della compatibilità credo che sia fuor di discussione, anche se non presente nello Statuto: se coordinatore fosse un consigliere provinciale che deve mettere la propria firma sulla lista magari da lui stesso composta, la questione potrebbe essere quanto meno un po' imbarazzante. E figuriamoci cosa direbbe la gente...

 

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