domenica, ottobre 15, 2006

Dellai Lancia il giovane Zeni


«Cambiare è una necesità»
Il leader della Civica: nessun timore di perdere

Si è chiuso in un religioso silenzio dal momento in cui sono state depositate le tesi congressuali. E sceglie di romperlo proprio alla vigilia dell’assemblea di Trento che si gioca alle porte di casa sua, a Gardolo. Lorenzo Dellai guarda alla sua creatura, la Margherita, dispensando buffetti («Non vivo quest’assise in una logica di rapporti di forza, ma come un atto cruciale del nostro percorso») e severi ammonimenti: «C’è una questione fondamentale che dev’essere affrontata, ossia il rapporto con l’opinione pubblica. Non possiamo rinchiuderci, esiste un’esigenza ineludibile di rinnovamento». Il governatore non fa mistero che questa passi per un cambio di rotta anche alla guida del partito, operazione incarnata dal giovane Luca Zeni. «Ritengo che bisogna scommettere su un portabandiera della nuova generazione» afferma. Concetti che ribadirà oggi dal palco del teatro di Gardolo se gli impegni istituzionali glielo consentiranno (alle 15 c’è il congresso nazionale dei notai a Riva del Garda). Quello che emerge è però un Dellai intenzionato a giocare la sua partita fino in fondo senza reti di protezione, e con la certezza che la Civica deve iniziare a trovare le ragioni del suo esistere non solo all’interno ma anche fuori di sé.

Presidente Dellai, come giudica il dibattito in questa fase congressuale?
«Più va avanti questo congresso e più si rafforza la mia convinzione che la Margherita abbia bisogno di uno sforzo di innovazione e di ricomporre il rapporto con l’opinione pubblica. L’assise deve riflettere su questo punto e compiere le scelte più opportune».

Ossia?
«Negli ultimi mesi ho insistito su un ragionamento politico e da questo dibattito mi pare di capire che le motivazioni per scommettere fortemente su un portabandiera di una generazione nuova ne escano rafforzate. Ripeto: è necessario puntare sul cambiamento, recuperare una dimensione diversa del confronto con l’opinione pubblica, ricucire i rapporti».

La sua sensazione è che una parte della classe dirigente si sia arroccata a difesa di rendite di posizione?
«Non lo escludo. Ma credo che alla fine un partito sia un insieme di spinte al cambiamento e di arroccamento. L’importante è che non si debba fare i conti solo con posizioni difensive. Queste due spinte devono confluire in un punto di equilibrio, ma guai se mancasse l’afflato di rinnovarsi. Abbiamo la necessità parlare nuovi linguaggi, di cambiare marcia e modalità dell’agire politico. Lo dobbiamo fare tutti assieme».

Questo è emerso finora nel dibattito?
«No. Penso che il percorso congressuale deve ancora iniziare ad affrontare quelli che sono i temi più importanti e significativi».

Teme divergenze sulle prospettive politiche?
«Quello delle prospettive è un tema complesso, ma su questo punto non ci divideremo perché c’è una consapevolezza comune. Il nodo è la riflessione su noi stessi, su cos’è la Margherita. Il congresso non sarà una guerra tra bande, ma nemmeno un passaggio facile. Dobbiamo ritrovare il bandolo della nostra storia, dell’identità. E poi…».

E poi?
«Non possiamo dimenticare la coalizione. Ha bisogno che la Margherita non perda il suo profilo. Insomma la sfida è complicata».

L’orizzonte è quello del partito democratico?
«Certo, ma questo progetto necessita di una Margherita forte che elabori idee e pratichi l’innovazione. Altrimenti finiamo, come in questi giorni, che il dibattito si attorciglia intorno alle regole elettorali. Ma come si può pensare di costruire un nuovo soggetto ricorrendo semplicemente alla legge elettorale? L’unica cosa che conta è la politica. Solo così possiamo affrontare i problemi partendo dai contenuti e non dai contenitori».

Il 29 ottobre rischiate di andare alla conta. Lei sostiene più o meno esplicitamente Zeni, non ha paura di perdere?
«Non ho paura di una conta e non ho paura di perdere il congresso. Ci sono presidenti più autorevoli di me che sono stati sconfitti. Io non sono un capofazione, ma porto avanti un ragionamento politico. Le conte interne non mi interessano, mi sta a cuore il ruolo della Margherita del Trentino, la capacità di investire in progetti più ambiziosi, l’obbligo di puntare sulle nuove generazioni».

Si è parlato anche dei suoi rapporti di amicizia con Lunelli e Betta. Ma la distanza di prospettiva tra lei e l’attuale coordinatore è evidente?
«Il congresso non mette in discussione legami di amicizia e umani consolidati. Ma questi non possono condizionare il dibattito e la linea politica. Sarebbe un errore. Quanto a Betta, è vero che abbiamo probabilmente letture diverse ma credo che troveremo una visione comune».

Crede che qualcuno possa mettere in discussione la sua leadership?
«Non mi pare questo il problema e non ho percepito nulla. Dopodiché è bene che si sappia che la leadership si conquista sul campo, si rafforza o si indebolisce sulla capacità di amministrare e fare elaborazione politica, ma escludo che si componga e si scomponga all’interno di un partito o nella prospettiva di un’ipotetica conta».

Qualcuno punta sulle assemblee territoriali per controllare gli equilibri del parlamentino. Cosa ne pensa?
«Non ho informazioni e sensazioni su questo punto perché Gardolo, se riesco, è la prima assemblea a cui partecipo e poi mi devo occupare del governo. Se è avvenuto questo allora sarebbe veramente poca cosa quest’assise. Spero che tutte le persone interessate alle assemblee territoriali e a quella del 29 ottobre non si facciano condizionare da questo aspetto ma sappiano guardare più avanti, al cuore dei problemi che la Civica sta affrontando».

Corriere del Trentino, Simone Casalini

14 Comments:

At 2:19 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Zeni,
ieri ero a Gardolo e oggi, leggendo i giornali, mi sembrava di aver assistito ad un'altra assemblea.
Sei stato bravo, eri l'unico a sembrare "vero". Lunelli da tempo dice tutto e il contrario di tutto; è mollo, iracondo. Non potrà mai essere un buon coordinatore.
Tu non lo so, magari non vali niente, ma almeno sei vero, sei giovane, sei autentico, sembri appassionato. Coraggio Zeni, non mollare. Ha ragione Dellai: bisogna aprire ai giovani. A proposito, ieri dicevano che la sua assenza significava che ti aveva mollato. E' così? Dellai ti vuole mollare?? Se è così si sbaglia!!

Patetico Andreatta sul dilettantismo. Betta a 23 anni era assessore, Grisenti era già in carriera, Rudari anche...sono solo ipocriti!
Siamo in molti a sostenerti, Zeni. Non ti far intimorire: son bravi a fare tattica, ma la gente vuole cambiare.

Convinci anche il Silvano Grisenti a venire con te! Silvano è bravo, guarda che è uno che la Margherita la ama...si impegna. Non può stare con Lunelli.. mamma mia, dai Zeni convincilo!

In bocca al lupo!

 
At 8:55 AM, Anonymous Anonimo said...

ciao Luca,
desidero incoraggiarti in questo cammino sicuramente faticoso.
Ho letto il precedente messaggio che incoraggia un avvicinamento con Grisenti. Per carità, non cadiamo in questo errore!
Grisenti porta voti, ma non mi si parli di onestà etica e politica!
Stiamo attenti a non partire col piede sbagliato!
Andrea Beber (Pergine V.)

 
At 11:41 AM, Anonymous Anonimo said...

L’altro giorno sono andato dal mio carrozziere di fiducia per cambiare il gommino del tergicristallo della mia audi. Arrivato all’officina, il professionista mi spiega che non posso cambiare solo il gommino ma devo cambiare tutto il tergicristallo… Ok, va bene, ma subito dopo mi rispiega che devo cambiarli tutti e due i tergicristalli perché su questo modello particolare di automobile se mantieni un tergicristallo vecchio ed uno nuovo ci potrebbero essere dei problemi di incompatibilità… Manco fosse un computer.
Morale: per un gommino del valore di 2 euro ne ho spesi 60.
Perché dico questo?
Perché secondo me la politica dovrebbe cominciare a spiegarci come mai, dico come mai, per un pezzo di plastica da 40 grammi si devono produrre 4 etti di rifiuti! E questo ogni volta che si va da un carrozziere!!! E non solo, la stessa cosa succede per qualsiasi pezzo o utensile.
Es. gli spazzolini da denti. Per cambiare 4 setole devo buttare via un etto di plastica.
Perché in Italia si ed in (ad es.) Svizzera no? Perché li, il gommino dell’audi, te lo cambiano?

Adesso è inutile star qui a parlare di contenitori e contenuti quando non si riesce a prendere una posizione su queste dinamiche perverse che quotidianamente incancreniscono la società e l’ambiente!
Qualcuno mi dirà legge del mercato, non ci puoi fare niente!
E io rispondo: hai colpito nel segno. LA PORCHERIA MODERNA E’ PROPRIO QUESTA, CHE E’ L’ECONOMIA CHE FA LA POLITICA. E i politici che cosa fanno?
Che risposte danno?

Partito democratico si o partito democratico no… Ma chi se ne frega. Concretezza, vogliamo concretezza. Vogliamo qualcuno che parli di problemi seri e non delle erbacce che infestano il nostro piccolo orticello trentino!!!
Problemi seri e rapporti con il prossimo, con l’esterno, con il mondo.

Abbiamo esportato il simbolo della margherita? Qualcuno ha detto che abbiamo fatto male perché abbiamo perso consenso… Se avessero esportato a Roma anche la testaccia dura di Silvius Magnago col cavolo che l’Italia andava in malora…

Non credo di essere andato fuori tema!!!

 
At 12:50 PM, Anonymous Anonimo said...

in relazione all'ultimo commento. Dellai lo dice chiaramente: abbiamo bisogno di persone che sappiano leggere i nuovi linguaggi della società. E in quel "linguaggi" ci stanno sia problemi che potenzialità. Per fare questo abbiamo bisogno di una classe politica che sappia relazionarsi con i nuovi equilibri, con le nuove dinamiche che sono proprie della nostra società e che da 10 anni a questa parte sfuggono al controllo della politica, a tutto vantaggio dell'espansione delle logiche di mercato. Insomma esiste l'esigenza di investire sui giovani che in mezzo a questa società complessa ci sono cresciuti, ci vivono, in essa hanno costruito i propri riferimenti ed elaborato le proprie chiavi di lettura.
Di certo questo non può essere un compito che gravi su una persona sola, ma da qualche parte bisognerà pur iniziare no?
Giuliano

 
At 11:22 AM, Anonymous Anonimo said...

Da questa intervista di Lorenzo Dellai mi sorge spontanea una domanda: il Presidente dove vuole andare?

Può sembrare una domanda irriverente e forse lo è. Ma credo che più di tutti in questa fase congressuale chi ha tutto da perderci è proprio Dellai. Dire che anche Degasperi ha perso un Congresso, mi pare una magra consolazione. Lasciare che il campo si logori (di gran gusto l'uscita sull'anatra zoppa...) per poi arrivare all'ultimo a mettere a posto le cose, non lo trovo un gran metodo.

Certo, Dellai ci ha abituato negli ultimi anni a coupe de teatre non indifferenti. Ma penso che questa volta il rischio sia troppo grande. In ballo c'è il futuro della Margherita, ma anche e soprattutto il sogno dellaiano di un Trentino migliore. La sconfitta di Zeni in sede congressuale diventa la sconfitta di Dellai sul piano politico. Una bella incrinatura nei rapporti di forza che non può che fornire il destro a sciacalli e invidiosi. Le manovre del direttivo DS per indebolire la figura del Presidente sono chiare: una baggianata le primarie istituzionalizzate!!!

Se il 30 ottobre ci svegliamo e tutto è come prima, ovvero se dovesse vincere la linea restauratrice di Betta e Lunelli, di Dellai cosa ne sarà? Sarà costretto a condividere percorsi e idee che fino ad ora ha sempre detto di rifiutare? Non ci posso credere! Così come non posso credere che alla fine il tutto si risolverà in un compromesso tra l’una e l’altra linea, con accordi e sistemazioni che faranno felici pochi e che lasceranno la politica sempre più arida. Troppi sono quelli che hanno tutto da guadagnarci da questo: l’atteggiamento di Grisenti mi sembra inequivocabile. Sindaco di Trento, Presidente dell’A22, Eurodeputato: ha solo di che guadagnarci nell’aspettare.

Ma in tutto questo marasma che fine facciamo fare ai nostri elettori? Che fine facciamo fare a quelli che, come me, credono che la politica sia ben altro? Cosa racconteremo a chi già comincia a diffidare di noi? Andremo in giro a dire che il Congresso è stato tutto uno scherzo? Un modo per ravvivare il dibattito, certo, ma per arrivare a conclusioni ancora più sterili. Dai...

Per questo mi sento di chiedere a Lorenzo Dellai di uscire da questo suo “torpore”. Per questo mi sento di dovergli chieder una mossa decisa: non importa se porterà a conseguenze dolorose. E’ necessaria!!!

, Lorenzo devi dire qualcosa!!! ,

 
At 10:50 AM, Anonymous Anonimo said...

Finalmente ho trovato dove sono questi commenti che oggi riporta il giornale.
Devo dire che non mi piace questo clima da guerra civile!
Grisenti è una risorsa importante della Margherita, se non era per lui molto di quanto è stato fatto non sarebbe mai avvenuto.

Io ti voterò Luca, perchè solo l'idea che la Margherita sia in mano a Lunelli mi spaventa, e perchè condivido l'analisi del Presidente Dellai.

Ma Grisenti non è il diavolo! E' un'asse portante.

Ciao, auguri!

 
At 11:59 AM, Anonymous Anonimo said...

Ma Lorenzo non ha già detto abbastanza?…
E’ partito tutto dal Presidente no?
Comunque sia, prima del 29 esce col botto!
E’ il minimo che possa fare, in fondo questa candidatura è un’idea sua. Forse non tutta sua, ma sua…
Anzi, già che ci siamo… Come è nata la candidatura Luca Zeni?
Sappiamo benissimo che non si può credere ai giornali… magari su un blog qualcuno dei ghostwriter si sbilancia…

 
At 12:05 PM, Anonymous Anonimo said...

caro anonimo ti rispondiamo così (perdona l'ironia):
Un gruppo di amici, voglia di fare, voglia di esserci. La consapevolezza di avere qualcosa da dire, di avere idee da portare avanti, energia e passione da investire. Gli amici di Luca, insomma, tutti coloro che hanno sempre creduto nella candidatura di Luca Zeni a Coordinatore provinciale della Margherita

 
At 12:23 PM, Anonymous Anonimo said...

Appunto... ironico.

 
At 1:02 PM, Anonymous Anonimo said...

Ironico certo, perchè ad una richiesta di sbilanciamento un po' maliziosa non si può che rispondere in modo sibillino. Tutto qua

 
At 1:48 PM, Anonymous Anonimo said...

… Se dunque riusciremo a cogliere la sfida che ci impone il tempo in cui viviamo,
avvieremo insieme un percorso culturale - prima ancora che politico - di confronto e di
approfondimento sui contenuti che un nuovo soggetto politico deve o dovrebbe
interpretare, attorno ai valori che ci rendono alternativi alle destre e ai radicalismi della
sinistra antagonista: la solidarietà, l’equità, la giustizia sociale, l’attenzione per i più deboli,
l’apertura esigente verso i cittadini stranieri, la competitività, la meritocrazia, la
TRASPARENZA, il comportamento libero e democratico che connota l’impegno politico...

In effetti l’equazione è questa:
agognata trasparenza (blog) + politica = comments sibillini

Significativo il fatto che a fronte di un comment malizioso (che in un blog…è il minimo) vi sia stata una levata di scudi.
Altrettanto significativo il fatto che a seguito del primo tentativo di far traghettare la base fuori dall’unico ed ultimo tratto caliginoso dell’intera vicenda si sia concluso in un post censorio.

… ma propongo un nuovo tema… Lo chiamiamo Zitti Zitti (L.A. Confidential). Così continuiamo a dirci quello che già sappiamo ed a nascondere quello che non vogliamo far sapere.

Greetings! Un amico.

 
At 2:13 PM, Anonymous Anonimo said...

Mi fa piacere che il blog funzioni, e cioè che vi sia dibattito, anche con punti di vista molto diversi.
Vorrei svolgere alcune brevi considerazioni.
1) Dellai e Grisenti. Sono tanti anni che sono iscritto nella Margherita, e ho condiviso la gioia per i successi e la preoccupazione per i momenti di difficoltà.
Da molto tempo ho manifestato la mia preoccupazione per un disagio che avvertivo essere molto forte nella base e nell'opinione pubblica: qualcosa si era rotto, non riuscivamo più a parlare alla nostra gente come prima. A luglio, a Baselga di Pinè sono intervenuto ad un parlamentino della Margherita particolarmente importante, dicendo sostanzialmente quello che sto dicendo in questi giorni.
Molte persone hanno condiviso quell'analisi; tra loro, Dellai. Si sono aggiunti moltissime altre persone, che hanno capito che è venuto il momento di una Nuova Frontiera (quello era lo spirito originario della Margherita!), per affrontare con coraggio problemi nuovi e prospettive nuove. Soprattutto dalla base (e dai non iscritti!) mi arriva un forte incoraggiamento ad andare avanti, perchè hanno capito il momento di svolta che abbiamo davanti. Grisenti, come ogni iscritto della Margherita, ha di fronte la stessa scelta politica di fondo, e come ogni altro iscritto, si chiami Dellai, Betta o Rossi di Cimego, deciderà quanto gli diranno il cuore e la testa.
2) censura. Soltanto io posso eliminare i commenti non graditi. L'ho fatto in 2 occasioni, perchè contenevano insulti ai miei concorrenti, e questo non lo posso accettare, perchè tutti noi, pur con punti di vista diversi, lavoriamo per la Margherita e quindi per la nostra comunità.
Ogni persona può lasciare commenti, si "firmi" "anonimo" o "ghostwriters": io di certo non li tolgo, ma non facciamo confusione, per favore: i blog funzionano se c'è senso di responsabilità e rispetto delle regole.
La trasparenza per me è essenziale per avere democrazia, perchè il metodo con cui si persegue un obiettivo è importante quanto il traguardo. Anzi, non sarebbe male che anche i partiti si aprissero a questo. Perchè non prevedere un blog sul sito della Margherita? è pericoloso, certo, ci si espone alle critiche e alle "infiltrazioni", ma questa è la democrazia.
ciao Luca

 
At 2:59 PM, Anonymous Anonimo said...

La candidatura di Zeni nasce a Pinè. Chi c'era ricorda: Zeni interviene, espone idee che poi si ritrovano nella sua tesi oggi.
Dellai, a TCA, apprezza.
Dopo un'estate di tatticismi, ecco l'idea. Nessuna trama misteriosa, dietro, nessuna dietrologia. Solo un'idea, una delle tre che alla fine si concretizzano dietro ai volti di Lunelli, di Zeni e di Magnani.
Il resto è storia recente.

Poniamo fine a queste interpretazioni del congresso simili ad una guerra. Viviamo con serenità questa fase. Ognuno scelga in libertà cosa vuole per il futuro.

 
At 5:47 PM, Anonymous Anonimo said...

manca pochissimo a questo benedetto Congresso: avete trovato o no questa mediazione? Grisenti vi ha contattato per mettervi d'accordo? O ha scelto di appoggiare uno dei due? L'importante è che si diano indicazioni, non ordini.
Sandro

 

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