mercoledì, novembre 08, 2006

Ripartiamo!

Esattamente una settimana fa, il giorno successivo al Congresso della Margherita, una persona della Val Rendena mi scriveva una e-mail che diceva più o meno così: “Ho capito perché il voto al Congresso è andato in quella maniera: tu eri l’unico candidato senza cravatta!”. Dopo aver specificato che la sua era soltanto una battuta, l’autore la riprendeva per trasformarla in una interessante metafora politica: “Secondo me – scriveva infatti – ha vinto la ‘politica della cravatta’, intesa come nodo ad un sistema di relazioni cittadino-istituzioni democratiche un po’ allacciato, appunto, ben legato, vincolato ad una (fredda) prassi consolidata che si riassume nello schema semplicistico "campagna elettorale - votazioni".

Forse il discorso è un po’ intricato – mi verrebbe da dire “annodato” – ma efficace. Fra i tantissimi messaggi che continuo a ricevere ogni giorno sulla posta elettronica o sul mio blog (in parte da tesserati e simpatizzanti della Margherita, in molta parte però anche da semplici cittadini, esterni non solo al nostro partito ma anche ai partiti in generale), questo davvero mi sembra il più adatto a descrivere la situazione attuale all’interno della Margherita: la “politica della cravatta”.

Ebbene, quel 45% del partito che mi ha votato, non si riconoscerà mai nel “partito delle cravatte”. Non ho nulla contro questo accessorio maschile (anche se è vero che preferisco di norma non indossarlo): è evidente che mi riferisco all’interpretazione simbolica che ne dava quella lettera. In altre parole, affermeremo sempre con molta forza la nostra distinzione netta e precisa da chi non saprà fare del dialogo, della partecipazione, dell’ascolto il proprio stile politico. Il Congresso – e soprattutto l’intera fase precongressuale – questo lo ha evidenziato benissimo: la base della Margherita, ed ancor più la comunità trentina nel suo insieme, esige un cambiamento di rotta; si sente scarsamente e malamente coinvolta. Non ha idea di dove vada il partito. Non si riconosce più nemmeno nel linguaggio che troppo spesso viene adoperato. E’ lontana mille miglia – per stile, per cultura personale, per educazione politica – dai cosiddetti “signori delle tessere”.

La Margherita, se vorrà risollevarsi dalla difficile fase che sta attraversando, dovrà necessariamente aprirsi, diventare laboratorio di produzione di idee e progetti, con un forte collegamento con la società civile. Certo, partecipazione e discussione comportano dei rischi, il partito diverrà meno “controllabile”, ma lo dobbiamo, per onestà politica e morale, a tutti coloro che ci stanno affidando in modo così generoso il loro appoggio e la loro stima.
Per quanto mi riguarda, ribadisco – come ho sempre fatto in questi ultimi mesi – la mia volontà di lavorare in favore del dialogo, della partecipazione di tutti, dell’elaborazione di un nuovo modo di fare politica, che recuperi l’entusiasmo e gli ideali della prima Margherita. Un impegno che proseguirà sia all’interno del partito, per dare voce e contenuti alle aspettative della base e di quella metà del partito che mi ha onorato del suo appoggio; sia all’esterno del partito, per costruire una rete di dialogo e di elaborazione politica con i tanti cittadini che si sentono vicini ai nostri ideali e alla nostra voglia di cambiamento.

Per fare questo, non necessariamente c’è bisogno di “spartirsi le poltrone”, anche per coerenza, visto che per tutta la fase congressuale ho ripetuto che chi avrebbe vinto il congresso avrebbe dovuto poter portare avanti la sua linea, assumendosene la responsabilità; il nuovo coordinatore avrà così la possibilità di dimostrare nell’immediato futuro in quale direzione intenderà muoversi: se darà prova di voler davvero dare risposta alle domande che pongono i cittadini, prima ancora che i tesserati, sarò il primo a complimentarmi e a offrire il mio contributo.
Intanto lavoreremo e ci impegneremo anche per ascoltare e cercare di rappresentare le istanze dei non iscritti al partito, dei semplici simpatizzanti, di quanti non si sentono adeguatamente rappresentati dai partiti, di tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa terra. Oggi non è il tempo delle castagnate, ma quello di rimboccarsi le maniche. Perché dobbiamo occuparci del Trentino, del suo sviluppo, del suo territorio, della sua gente. Dobbiamo capire dove siamo destinati ad andare e con chi, aprendoci a quali orizzonti. Dobbiamo costruire una visione di futuro. Lasciamo ad altri il compito di gestire il “campanile”, i puri interessi di bottega, le rendite di posizione. Sono ancora ed anzi sempre più convinto che il Trentino abbia bisogno di una Margherita in cammino, capace di costruire assieme a tanti altri attori in campo un progetto avanzato per trasformare la nostra terra nel contesto socio economico più competitivo e innovativo dell’arco alpino europeo. Sono ancora ed anzi sempre più convinto che il Trentino meriti una Margherita migliore, più onesta, più capace di spunti e di progetti, finanche più simpatica, di quanto è stata negli ultimi due anni. Sono convinto che i 936 amici che mi hanno votato volessero questo. Per questo, sarò leale ma esigente nei confronti della nuova dirigenza.
Fare politica è una missione alta, che – come insegnava Aldo Moro – comporta non avere paura di aprirsi: “La politica dev’essere direzione di una società in continuo movimento, da governare alla luce dei nostri valori di fondo, per allargare progressivamente la partecipazione popolare e consolidare il sistema e il metodo democratico. Guai a non muoversi con le cose che si muovono”.
Ecco: noi vogliamo stare dalla parte delle “cose che si muovono”. Questo sarà il nostro impegno, preciso, chiaro, inflessibile con quanti cercheranno di strattonarci per indurci magari, con loro, a rimettere la testa sotto la sabbia.

15 Comments:

At 10:30 AM, Anonymous Anonimo said...

Grande Luca! Grazie per questo tuo ritorno...non ci mollare. Lunelli non riuscirà a garantire quanto ha promesso....non perchè non sia in buona fede, ma perchè..a quel gruppo di potere che ha vinto manca l'ossigeno ideale per farcela! Teniamoci sempre in contatto, in rete.

 
At 11:00 AM, Anonymous Anonimo said...

Oggi è soprattutto il giorno in cui i Democratici americani tornano a vincere. Gli States hanno bocciato Bush e questo per tutto il mondo è un segnale importante e positivo.
I governatori democratici degli Stati dell'Unione sono passati da 21 a 28 (i repubblicani sono scesi da 20 a 15).
La Camera dei rappresentanti è a maggioranza democratica e il Senato, ora come ora, è in bilico.
Questo è il dato politico di oggi, importante.
Se vogliamo che questo blog diventi il "luogo" in cui riprendiamo a parlare di politica, facendo respirare alla Margherita trentina e al Trentino il profumo dell'interesse che proviene dall'occuparsi anche dei grandi passaggi storici e politici del contemporaneo, ebbene, io interpreto così l'appello di Luca a ripartire, senza nodi di cravatta.

Felice per gli americani, oggi, e ..felice degli americani.

 
At 11:17 AM, Anonymous Anonimo said...

Mai messa la cravatta in vita mia!

Non è una battuta. Vuoi perchè non appartiene al mio stile (molto più sbragato), vuoi perchè ho sempre pensato che un po' soffochi, che non permetta al sangue di affluire bene al cervello.

Non voglio dire che chi mette la cravatta si rimbecillisca, ma concordo con quanti dicono che forse se ne può fare a meno. Così come ne può fare a meno la politica.

Non mi piacciono gli incontri ingessati, dove il lume parla e gli adepti ascoltano. Preferisco gli incontri conviviali (perchè no anche in qualche bel salotto...un saluto alla gentilissima signora Paola) dove si parla alla pari. Dove le mie tesi valgono quanto quelle degli altri e tutti siamo lì per arricchirci e per crescere.

Questo dovrebbe essere la Margherita. Un punto di incontro di idee. Un blog. Meglio una piazza. Non un campanile. Un luogo dove ci si trova a discutere di questo o quell'altro argomento. Partecipazione che diventa aggregazione e che fa della possibiltà di confrontarsi apertamente il proprio punto di forza.

Ho una bella immagine di Lorenzo Dellai del 1999. Avevamo vinto le elezioni a Riva e lui è sceso a festeggiare con noi. Alla fine della pizza si è intrattenuto con noi ragazzini (all'epoca avevo poco più di ventanni) conversando di politica. Non il Presidente della Provincia, ma un nostro pari che tra una birra e una "cicca" aveva voglia di sentire anche la nostra voce.

Penso che lo sforzo fatto in questi mesi sia proprio il tentativo di tornare a quelle origini. Alle origini di una Margherita meno formale, ma più capace di essere casa, di essere, per usare un termine forte, famiglia.

In questa direzione dobbiamo continuare a muoverci. Senza cravatta e con un bel paio di scarpe da ginnastica...la strada è ancora lunga.

Avanti tutta!!!!!

 
At 3:51 PM, Anonymous Anonimo said...

ho due minuti che dedico solo per farti i complimenti per quanto hai scritto e per quanto amor proprio dedichi agli altri! penso che non ci siano tanti giovani che, come invece fai tu, siano in grado di occuparsi di argomenti così importanti come lo è la politica al giorno d'oggi.
Per questo ritengo che il fatto di non portare la cravatta ti faccia ancor più onore, perché persone di trent'anni (scusami se arrotondo) hanno il coraggio di porsi a confronto e sono molto più umili rispetto ad arroganti quarantenni o giù di lì, che della politica non ne fanno una passione, bensì un mestiere.
io ne capisco ben poco, ma cerco di essere obiettiva e davanti a queste cose (che si potevano comunque immaginare) cerco di mantenere la mia obiettività: soprattutto perché viviamo in una regione che di per se' è già uno zoccolo duro da modernizzare e qui la cravatta oramai ha appeso anche il cappello purtroppo!
ma vale la pena di rischiare a cambiar le cose
in bocca al lupo!

 
At 12:58 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma non vi sembra di esagerare con questa manfrina della cravatta? Vi fate portabandiera di questo nuovo slogan non sapendo accettare la decisione del congresso, che fino a prova contraria è stato condotto in modo del tutto democratico. I margheritini hanno scelto Lunelli, con o senza cravatta, rassegnatevi!

 
At 3:05 PM, Anonymous Anonimo said...

forse i toni sono un po' duri ma credo che il messaggio sia chiaro: Lunelli ha vinto il congresso; ora con responsabilità porti avanti la sua liena con chi lo ha sostenuto e con chi ha condiviso la sua idea. In questo senso -per quanto riguarda Zeni- credo sia solo da condividere il suo ribadire con forza di non voler entrare a far parte della squadra del nuovo Coordinatore.
Non si tratta di manfrine quanto piuttosto di ribadire che esiste una parte consistente della Margherita che condivide l'analisi critica espressa da Zeni durante i lavori congressuali. Sarebbe infantile che dopo il congresso la posizione di questi venisse dimenticata o anestetizzata.

 
At 5:42 PM, Anonymous Anonimo said...

Concordo, la Margherita negli ultimi due anni ha sofferto in particolare di assenza di dialogo interno. é mancato qualcuno che sapesse esprimere criticità e nei confronti dell'operato di chi era ed è coinvolto nelle istituzioni, e nei confronti dei vertici del partito. Esprimere chiaramente la volontà di non confondere le acque secondo me è un bene. Qualche commento sopra qualcuno diceva: Lunelli ha vinto democraticamente. Nulla di più corretto, ma proprio perchè di competizione democratica si è trattata ognuno ricopra il ruolo che i Margheritini democraticamente gli hanno affidato.
La chiarezza delle posizioni reciproche è la base per una dialettica propositiva.

 
At 6:24 PM, Anonymous Anonimo said...

non ho la tessera della Margherita ma l'ho sempre votata, e non certo su suggerimento di qualcuno. ho guardato quindi al congresso con interesse. Ma anche il postcongresso sembra interessante, se fosse vero come suggeriscono i giornali che Dellai ha in mente qualcosa di nuovo credo che in molti lo seguirebbero. Questo congresso che che se ne dica ha rafforzato la sua immagine, riportandolo su un piano più umano e più vicino alla gente.

 
At 12:18 AM, Anonymous Anonimo said...

Credo che il messaggio di Zeni sia corretto, se non l'ho frainteso (al di là delle metafore più o meno riuscite): tutti si lavori per la Margherita, ma che non si dimentichino gli ultimi 2 mesi! Non si può far finire tutto a tarallucci e vino, e ritornare a quella fase di apatia in cui era caduto il partito negli ultimi due anni. Quindi voi che siete negli organi lavorate insieme per la Margherita, senza fare correnti che non avrebbe senso, ma senza limitarvi ad avvallare passivamente qualsiasi decisione! Partecipate e ragionate con la vostra testa, vigilate che Lunelli lavori senza essere ostaggio di altri, che cercano magari più il controllo del partito e del potere che il bene del Trentino!
Carlo, Rovereto

 
At 11:08 AM, Anonymous Anonimo said...

Chi ha detto che non si accetta il verdetto del Congresso? Ci mancherebbe altro! Per amaro che sia il risultato di domenica 29 va rispettato.

Non mi si chieda però di condividerne il percorso. O meglio, non mi si chieda ora di far finta che non è successo niente. Non mi si chieda di prendere le parti di chi (non parlo di Giorgio Lunelli, ovviamente) interpreta la politica come "affar suo". Non mi si chieda di diventare ora paladino di un modo di far politica che proprio non concepisco.

Non posso!

Continuo e continuerò a sostenere Luca Zeni e la sua politica "senza cravatta" perchè concordo con lui sull'esigenza di uscire da schemi contorti che hanno portato la Margherita a diventare prima il partito degli affari, ora il partito degli autobus... La differenza che marca le posizioni è questa. C'è chi si accontenta di una Margherita schiava delle tessere e c'è chi, invece, vuole che la Margherita sia partecipazione e fucina plitica.

Io preferisco la seconda e aborro la prima, per questo ho scelto Zeni e per questo voglio continuare a sostenerlo.

Sta a Lunelli far vedere, con i fatti, che anche lui è di questo avviso...

P.S. Per quanto riguarda la cravatta in sè... Preferisco far affluire copioso il sangue al cervello per poter ragionare al meglio delle mie possibilità...

 
At 11:36 PM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Luca!
Mi permetto di scriverti sul tuo blog (e scusami se ti do del tu, ma siamo più o meno della stessa età) perché ti ho sempre seguito fin qui nelle ultime settimane, da quando hai deciso di metterti in gioco per diventare coordinatore della Margherita, e devo dire che mi hai molto impressionato. Chi ti scrive non è un tesserato del partito, ma solo uno come tanti che si interessa (non molto) di politica diciamo così dall’esterno dei partiti. Ho ammirato in modo particolare il tuo coraggio e la tua capacità di essere dalla parte della gente. Finalmente un politico che ascolta davvero i cittadini e cerca di dare voce ai loro bisogni. Volevo però fare a te e agli altri amici (permettetemi di chiamarvi così anche se non ci conosciamo) di fare una domanda riguardante il tuo impegno nel partito. Mi riferisco in particolare all’editoriale che hai scritto qualche giorno fa sull’Adige, quando in qualche modo mi sembrava di avere capito che escludevi adesso un tuo coinvolgimento nel partito. E’ una cosa su cui non sono molto d’accordo e mi piacerebbe sapere come la pensate voi. Cioè io credo che sia giusto distinguersi con molta chiarezza dagli “altri” (Lunelli, Betta, Amistadi, Grisenti e compagnia) ma penso anche che c’è pur sempre una metà del partito che sta con Luca Zeni e che ha bisogno di trovare, non solo all’esterno, ma anche all’interno una guida autorevole. Se no davvero è la fine, è come consegnare di fatto la Margherita in mano agli altri. Non dico mica di fare il vice di Lunelli, ci mancherebbe: ma penso che si possa trovare un modo per continuare anche all’interno del partito quel prezioso impegno a favore dei tesserati, della gente. Luca ha citato Aldo Moro nel suo editoriale, ebbene io mi sono chiesto e lo chiedo anche a voi, cosa avrebbe fatto Moro? Pur con tutti i distinguo dovuti alle situazioni molto diverse, credo che un buon leader politico si riconosca soprattutto dalla sua capacità di cambiare le cose dall’interno, oltre che cercare all’esterno eventuali altri modelli politici. Noi che non siamo il partito della cravatta non vogliamo demolire o spaccare tutto, ma ricostruire. Che ne dite? Ciao,Anto

 
At 12:18 AM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Luca, mi chiamo Francesca e anche se studio a Padova vivo in Trentino e negli ultimi anni mi sono avvicinata alla politica. Le mie simpatie sono sempre state per i movimenti progressisti e nelle ultime elezioni ho sempre votato per la Margherita. Sono anche venuta a Trento per il congresso, dato che era nel weekend e non avevo lezioni e ho sentito il tuo discorso: BELLISSIMO!
Devo dire che non capivo come potesse aver vinto Lunelii, ma poi leggendo i giornali dei giorni scorsi ho capito molte cose..
Sicuramente sino a quando alla guida ci saranno personaggi come lui, Amistadi e Betta non mi iscriverò mai ma tu per favore non andartene!!
Capisco che tu non possa far parte della squadra di Lunelli e avvalorare così il suo comportamento e quello di coloro che lo hanno sostenuto. Sono proprio le ragioni che allontanano la gente dalla politica. Sicuramente non devi "toglierli le castagne dal fuoco", visto che ci si è messo con i suoi amici..Ma se te ne vai la Margherita perderà quell'anima che aveva fatto avvicinare così tante persone nuove e acceso tante speranze..e non mi riferisco solo a me. Siamo stufi di gente che difende solo i loro interessi e le loro sedie. Rimani nella Margherita e continua a far sentire la tua voce critica e squillante, come ti ho sentito al congresso..
Lunelli ed i suoi amici non dureranno: basta leggere le prime pagine dei giornali anche di oggi: tra affari e piani regolatori la margherita di lunelli e dei suoi amici è più vicina a forza italia..
Ciao Luca e un saluto a tutti gli amici della primavera Margherita

Francy

 
At 11:57 AM, Anonymous Anonimo said...

Io non capisco... come fate a parlare di novità, quando ragionate esattamente come tutti quelli che hanno paura di perdere qualcosa quando non raggiungono l'obiettivo? Possiamo far lavorare Lunelli, prima di decidere che sta sbagliando? Non penso che prendere posizione contro Lunelli a prescindere dal suo operato sia corretto, siate coerenti con il vostro slogan, slegatevi dai preconcetti, arriverà ancora più ossigeno alle vostre idee...

 
At 1:53 PM, Anonymous Anonimo said...

Luca ha scritto: Per fare questo, non necessariamente c’è bisogno di “spartirsi le poltrone”, anche per coerenza, visto che per tutta la fase congressuale ho ripetuto che chi avrebbe vinto il congresso avrebbe dovuto poter portare avanti la sua linea, assumendosene la responsabilità; il nuovo coordinatore avrà così la possibilità di dimostrare nell’immediato futuro in quale direzione intenderà muoversi: se darà prova di voler davvero dare risposta alle domande che pongono i cittadini, prima ancora che i tesserati, sarò il primo a complimentarmi e a offrire il mio contributo.
Intanto lavoreremo e ci impegneremo anche per ascoltare e cercare di rappresentare le istanze dei non iscritti al partito, dei semplici simpatizzanti, di quanti non si sentono adeguatamente rappresentati dai partiti,...

che sinceramente credo sia esattamente quello che tu, caro anonimo, hai appena finito di scrivere

 
At 4:31 PM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Luca e ciao a tutti gli amici di Trento. Michiamo Paolo, sono un iscritto alla Margherita di Trento, e anche se non ho potuto partecipare al congresso (lavoro fuori provincia e là certi pullman non arrivano..) ho seguito il dibattito sui giornali e sul blog ( che nonostante la mia non più giovanissima età ho imparato a conoscere ed apprezzare navigando in rete per essere vicino al Trentino).
Mi dispiace di non essere potuto venire al congresso per votarti, ma condivido quanto scrivono sul tuo sito quelli che ti dicono di andare avanti!
Non è con i "cammelli" e con gli "anonimi" che dicono di lasciar operare Lunelli prima di prendere posizione che si può pensare di salvare la margherita ed il Trentino.
Quanto ha saputo fare da quando è arrivato l'abbiamo visto a Rovereto, Lavis, Mezzolombardo..tanto per citare solo alcuni dei suoi più recenti esempi..
Per non parlare di quando ha detto che non era in contrapposizione con Dellai presentando la sua candidatura, per poi dire nel corso degli incontri che la sua linea era di distinguere la margherita dal governatore e annunciare infine dopo la sua elezione che si sarebbe dimesso se Dellai non era d'accordo..
Un modello di coerenza.
Su chi l'ha sostenuto invece direi che le prime pagine di questi giorni ( e non solo purtroppo ) parlano abbastanza,tra prg di Trento e amici vari.
Non è questo di cui ha bisogno la margherita e men che meno il Trentino.
Chi ha vinto il congresso è giusto governi la margherita, con gli amici che si è scelto per farlo.
L'importante è che tu Luca e tutti coloro che ti hanno sostenuto non rinunciate a farvi avanti con le vostre proposte e la vostra spontaneità restando all'interno della margherita ed aiutando la gente a capire che non pensano tutti alla "magnadora": la gente, al momento giusto ( che è molto meno cieca e sprovveduta di quanto pensa o vorrebbe qualcuno..) saprà distinguervi e apprezzarvi!

 

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